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Il mio cuore bicilindrico - Parte 2

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Il mio cuore bicilindrico
Il mio cuore bicilindrico - Parte 2
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Tornato a casa e portata la moto dal meccanico ricevetti un verdetto atroce: Grippati tutti e due i cilindri !!! Mi spiega il meccanico (e ne ho poi avuto conferma da altri) che i cilindri con canna cromata di quegli anni erano soggetti ad esfoliazione e quindi a grippaggio. Ma doveva succedere proprio ad Agosto e alla vigilia delle vacanze? Che sfiga! Mi metto comunque subito in azione; telefono a Stucchi di Mandello e mi faccio spedire una coppia di cilindri e pistoni nuovi e dopo il "trapianto" il cuore del V7 torna a battere più preciso di prima.
Visto che mi mancavano ancora due particolari per il completamento dell'opera (la sella originale e le quasi introvabili borse laterali rigide), con mia moglie ci siamo recati alla mostra scambio di Imola del settembre 2000, ovviamente in sella alla super-rinnovata V7 e, con un enorme colpo di C..O sono riuscito ad acquistare da un signore che aveva messo in vendita un California 850 dello stesso anno della mia, sia le borse che la sella. Tutto in ottime condizioni e a prezzi modici. Non vi dico le acrobazie che abbiamo fatto per caricarli e trasportarli fino a casa!!
Per recuperare della delusione estiva, nel marzo 2001 organizziamo un bel viaggio di 4 giorni attraverso il Chianti, tutta la Garfagnana e l'Abetone. Tempo splendido e finalmente il V7 si esprime in tutto il suo splendore e la sua forma.
A settembre del 2001 abbiamo deciso di sposarci e, visto l'attaccamento e le tante avventure trascorse con la nostra Guzzona, abbiamo deciso di farla "partecipare" alle nozze; mi sono presentato in Chiesa a bordo del V7 (come passeggero) guidato da un cugino, esperto e consumato conoscitore di Guzzi (non l'avrei data in mano a nessun'altra persona!!). Abbiamo fatto delle foto bellissime e anche i turisti che si trovavano quel giorno all'abbazia di Monte Oliveto Maggiore ne hanno scattate un'infinità.

 

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Tornati dal viaggio di nozze, avendo a disposizione ancora qualche giorno, siamo saliti in sella e siamo andati a Mandello del Lario dove proprio in quei giorni si stava svolgendo il raduno per l'ottantesimo della Moto Guzzi. Abbiamo preso 2 giorni interi di pioggia ma l'esperienza è stata indimenticabile, immersi tra tanti guzzisti provenienti da tutta Europa.
Data la passione per i viaggi a due ruote, nell'ottobre 2001 abbiamo deciso di affiancare alla V7 (per non tirargli troppo il collo!) un'altra moto di più recente costruzione. La scelta non poteva che cadere su un'altra Guzzi ed abbiamo acquistato da un amico un California Jackal 1100 del 2000 grigio metallizzato. Perfetta con soli 10.000 Km e super accessoriata.
Salito sulla moto nuova mi sono accorto che le caratteristiche principali del V7 le potevo ritrovare anche sul California che, se pur molto rinnovato rispetto al Gt, non appariva snaturato portando in sè quel profumo intrinseco di passione proprio del tradizionale V di 90°. In aggiunta ho trovato un pò di comodità in più e soprattutto un'ottima frenata!! Abbiamo iniziato a girare come dei matti, approfittando di ogni fine settimana , anche a dicembre e a gennaio, per fare dei viaggetti nelle nostre zone. Abbiamo visitato quasi tutta l'Umbria, la nostra Toscana e anche il Lazio. Siamo andati all'Isola d'Elba per 3 giorni, abbiamo visitato in un week-end la zona del lago di Bracciano vicino Viterbo e tanto altro ancora . Ogni luogo, anche se già visitato, con la moto appare sempre carico di un fascino particolare ed intenso; acquisisce, per così dire, un valore aggiunto. Di quel paesaggio che ti circonda ne fai parte integrante e non ti limiti a vederlo ma ci stai dentro in perfetta simbiosi. Questo modo di viaggiare, dal sapore unico e inequiparabile, ci ha spinti verso una fantastica avventura: nell'estate del 2002 siamo saliti in sella alla volta della scoperta delle terre francesi attraverso i Castelli della Loira, la Bretagna e la Normandia. Solamente io, Serena (mia moglie) e il California!! Siamo partiti di buon ora i primi d'agosto da Bettolle e ci siamo fatti una tirata d'autostrada fino in Francia dove abbiamo pernottato. Il giorno dopo eravamo già nella Loira a respirare aria medievale a pieni polmoni, immersi tra boschi meravigliosi e castelli incantati. Dopo alcuni giorni abbiamo proseguito per la Bretagna che ci ha affascinato per le città di costa come la bellissima Vannes o la quasi mistica Roscopf e per i tanti siti archeologici dei famosi "menir" (Carnac) originari di antichissime civiltà ancora sconosciute. Ci siamo poi addentrati nella Normandia, attraversando anche il famoso ponte di Normandia e non tralasciando, ovviamente, tappe obbligate come Mont Melò o la meravigliosa Mont St Michelle. I paesaggi sono mozzafiato; lunghissime coste che si stagliano sul mare con impressionanti pareti a picco, dall'alto delle quali si ammira l'immensità dell'oceano e si gustano odori, sapori e suoni unici che mai potranno cancellarsi dalla memoria. Abbiamo visto la costa sulla quale approdarono e persero la vita migliaia i alleati americani, gli innumerevoli e caratteristici cimiteri di campagna, curatissime aziende agricole dalla particolare conformazione architettonica ed un immenso numero di mucche sparse nei meravigliosi pascoli verdi accarezzati da un clima e da una temperatura eccezionale.
Ci siamo fermati per l'ultima sosta Normanna ad Etretat, paese che sorge in prossimità delle più belle Falaises della Normandia dove fanno da padroni la tranquillità ed il senso di rilassamento . Posso dire che durante tutto il viaggio abbiamo trovato una grande cordialità da parte degli abitanti di tutte le zone in cui ci siamo fermati ed anche un bello spirito di solidarietà da parte di tutti i centauri . Grande attenzione è prestata ai motociclisti che, oltre ad essere visti di buon occhio da tutti, godono di benefici a livello organizzativo ed economico. Ci sono ovunque zone predisposte per il parcheggio ed il rimessaggio delle moto, le tariffe autostradali sono scontatissime, il ponte di Normandia addirittura è gratuito per i centauri. La cucina è buona e l'atmosfera magica. Unico problema che nel periodo in cui siamo andati noi (ferragosto e dintorni) non è così semplice trovare una sistemazione per la notte e in un paio di occasioni abbiamo rischiato di dormire alla stazione! Per il resto un viaggio che consiglio a tutti. In 15 giorni abbiamo percorso ben 6000 km e la moto è stata un gioiellino.
E poi Iugoslavia, Sud italia Ecc..
Ho raccontato a sommi capi la mia vita motociclistica evidenziando gli episodi salienti del mio percorso (tanti e tanti sono gli aneddoti!) concludendo che, l'amore per il marchio è cresciuto in maniera costante, tanto che ad oggi ho in casa, oltre alla meravigliosa V7, una bellissima V11 cafè sport ed una altrettanto eccezionale Stelvio. E nel frattempo stiamo mettendo apposto un le Mans del 1982 del quale vi invierè le foto non appena sarà conclusa.

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Un lampeggio a tutti, e buona strada in compagnia dell'Aquila!!

 

Tommassini Edoardo



 
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